E tu come stai? 1978

CON TE

stasera vengo a piedi
ho già rimesso l'auto nel garage
il tempo di comprare qualche cosa
dentro a un bar
la piazza del mercato
i grandi magazzini !'osteria
un tram deposita la gente
e tutti con la stessa schiena vanno via
ed i cappotti che si fanno vento nella sera
questa sera io s'aro' con te
con te
ritrovarmi con te
e mangiare con te
con te
confidarmi con te
bere un poco con te
e poi farlo con te
tre militari escono dal cinema
le insegne al neon
ed i lampioni impallidiscono un addio
rimetto l'orologio
e aspetto che il semaforo dia il via
le scritte rosse sopra i muri
i vetri opachi di una farmacia
e con il bavero rialzato
corro libero e leggero
e già mi vedo col pensiero insieme a te
con te
rivedermi con te
fare tardi con te
con te
riscaldarmi con te
e scherzare con te
poi rifarlo con te
con te
ritrovarmi con te
e restare con te
con te
riscaldarmi con te
e poi farlo con te

arriba

SIGNORI SI CHIUDE

due goccioline d'acqua i tuoi orecchini
signori presto che &a un po' si chiude
e m'infilasti dolce le tue mani tra i capelli
tu sei il coltello con cui frugo il cuore
ma sei un ragazzo... cerca di capire...
ed il juke-box ricomincia a cantare
non lasciarmi
ti avrei portato con me
difeso da chi rideva di noi
sarei cresciuto per te
lottando con chi non credeva in noi
ti avrei dato tutto me stesso
tu sorridevi con un viso triste
io pensai come fossi stato allegro
dimenticando i nostri tè... le paste
non lasciarmi
signori presto che fra un po' si chiude
io potrei quasi essere tua madre...
ti supplicavo non m'importa niente
niente... niente
ti avrei portato con me
difeso da chi rideva di noi
sarei cresciuto per te
lottando con chi non credeva in noi
ti avrei dato tutto me stesso
il mio paltò sulle tue spalle nude
ed il juke-box finiva di cantare
signori presto che fra un po' si chiude

arriba

TI AMO ANCORA

eccomi qui la stessa via
come 6 anni fa ti aspetto qui
sono in città ed ho un po' di nostalgia
vengo a prenderti se vuoi
ti ricordi quella via
eccoti qui 6 anni in più
magra e attraente tu di nuovo qui
e cerchi me tra la gente
con la mano saluti e due baci discreti tra noi due
ti amo ancora e ancora vorrei amarti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
ti amo ancora e ancora vorrei averti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
non posso più chiamarti amore mio
ma un dolce amico tuo io resterò
sarò lo zio per i tuoi bambini io
stringerò più forte il cuore
non ti disturberò
ti amo ancora e ancora vorrei amarti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
ti amo ancora e ancora vorrei averti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
ti amo ancora e ancora vorrei amarti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
ti amo ancora e ancora vorrei averti
ti amo ancora e ancora ti vorrei

arriba

GIORNI DI NEVE

giorni di neve
una camera calda di odori
le scale di corsa
una lacrima in tasca
due occhi smaniosi
non cerchi i ragazzi ma non giochi più
giorni di neve
un'amica a due ruote
scontrosa e selvaggia
le scapole in fuori
annusi la vita
con l'anima in mano
e scopri che hai un corpo anche tu
e nel buio stringi la tua disperata tenerezza
no, non le togliete l'allegria
e quando vuole piangere
non le aprite quei pugni chiusi
non la cacciate via
non le dovete prendere
la libertà e la fantasia
datele un amore felice
o infelice... ma che sia amore
e porti a spasso
due seni scontati
padrona del mondo e di te
e in un angolo di sera un batticuore più sottile
no, non la dovete offendere
non le rubate la realtà
le illusioni e i suoi colori
la curiosità
non le chiedete cosa fa
quando si va a nascondere
datele un amore felice
o infelice... ma che sia amore
che sia amore

arriba

LORO SONO LA

il gelo galoppava sui campi
le luci delle case mischiate a stelle
due olive nere gli occhi di lei
e lo bacio con l'anima sulle labbra
lontano un'eco di spari
gli disse cose che lui non capi mai
un mazzetto di lillà
l'imbarazzo e la paura
e la guerra quella sera
per un poco si fermo...
per un po'
guardateli
si cercano
si sfiorano
si abbracciano
sotto un povero cielo
il tempo andò via
e loro insieme là
i rami che graffiavano i vetri
sotto la gonna calde le cosce bianche
ed il fucile lasciato giù
un berrettino blu
la miseria e la speranza
per la guerra fu abbastanza
li sorprese e li porto....
li porto via
guardateli
che corrono
e cantano
e ballano
ci saranno altri giorni
il freddo andrà via
e loro ancora là
che giocano
tra gli alberi
inseguono
le nuvole
sotto cieli diversi
il tempo va via
e loro sono là

arriba

E TU COME STAI?

ho girato e ho rigirato
senza sapere dove andare
ed ho cenato a prezzo fisso
seduto accanto ad un dolore
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
e mi fanno compagnia
quaranta amiche le mie carte
anche il mio cane si fa forte
e abbaia alla malinconia
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
tu come vivi
come ti trovi
chi viene a prenderti
chi ti apre lo sportello
chi segue ogni tuo passo
chi ti telefona
e ti domanda adesso
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
Ieri ho ritrovato
le tue iniziali nel mio cuore
non ho più voglia di pensare
e sono sempre più sbadato
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
tu cosa pensi
dove cammini
chi ti ha portato via
chi scopre le tue spalle
chi si stende al tuo fianco
chi grida il nome tuo
chi ti accarezza stanco
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
non è cambiato niente no
il vento non è mai passato tra di noi
tu come stai
non è accaduto niente no
il tempo non ci ha mai perduto
come stai?
tu come stai?

arriba

UN PO' DI PIÙ

sirene di navi urlavano al vento
la radio passava le pubblicità
le labbra accostate ancora una volta
ed una carezza ancora
un filo do sole entrò nella stanza
sulla poltrona i nostri paltò
parole inghiottite e sguardi bambini
e come poterti dire che tu eri
più del vino più del pane più
della pelle delle ossa più
più dei sassi più dell'erba più
più di tanto più di tutto più
dell'inverno dell'estate più
dei cavalli del cortile più
un po' di più
una madonnina fosforescente
e dei fiori finti sopra il comò
cercavi i collant distratta e indolente
e un giorno di più allo specchio
il frigo russava dalla cucina
e tu canticchiavi facendo il caffè
la tristezza lunga della mattina
e come gridarti amore che tu eri
più del caldo più del letto più
dei capelli delle mani più
più del pianto di un sorriso più
più di cento più di mille più
più dei soldi più dell'oro più
della piazza delle giostre più
più di un mese più di un anno più
un po' di più
sirene di navi urlavano al vento
tu eri un po' di più ... più
più del grano più del fieno più
più dell'aria più dell'acqua più
più del cane del maglione più ...

arriba

QUANDO È COSÌ

quando e cosi
e hai fatto il callo alla malinconia
e con la testa sei tremila miglia più lontano
quando scivola di mano l'allegria
quando e cosi
e tu tu non sei più la mia pazzia
e farlo adesso non e più giocare
non e più volare
e questa noia ci trascina via
no ti prego no
non giurare non promettere mai più
no ti prego no
non serve più
se tra noi non c'è più niente
se non e rimasto niente
quando è cosi
e fumi troppo e bevi un po' di più
e non hai più parole per parlare
n‚ un biglietto per partire
e denti per sorridere
no ti prego no
non mentire no non fingere di più
no ti prego no
non serve più
se tra noi non c'è più niente
se non e rimasto niente
no ti prego no
non fermarmi non uccidermi di più
no ti prego no
non toccarmi non confondermi di più
no ti prego no
non serve più
se tra noi non c'è più niente
se non e rimasto niente
no ti prego no
non serve più
se tra noi non c'è più niente
se non e rimasto niente

arriba

ANCORA LA PIOGGIA CADRA'

tra le barche a pancia all'aria
rauco il vento s'infilo'
l'ultima boccata forte
poi le scarpe si cavo'
con le mani stanche cariche di vene
i vestiti ripiego'
come chi non ha più fretta
verso il mare cammino'
la schiuma gli si fece incontro
e i suoi piedi incateno'
gli occhi acquosi di tristezza
oltre quel cielo
un altro cielo lui cerco'
ti seguirò ...
se tu lo vuoi ...
dovunque andrai ...
io ci sarò ...
strinse intorno a sè le braccia
poi nell'acqua scivolo'
i treni partiti senza portarci via
non si fermeranno più qua
finchè la certezza non ci abbandonerà
e ancora la pioggia cadrà
il riflesso della luna
nel suo solco lo guido'
pallide le spalle magre
contro l'orizzonte andò
un silenzio nero come il culo dell'inferno
e lui si accompagno'
io non lo so ...
cosa non va ...
che cosa c'è ...
cosa sarà ...
metro dopo metro spinse il cuore
e la notte attraverso'
i sogni sognati con tanta ingenuità
marciscono in fondo a una via
finchè la paura non ci addormenterà
e ancora la pioggia cadrà
con le braccia più rabbiose
il suo corpo trascino'
e sfido' la nebbia densa
che pian piano lo abbraccio'
le speranze mezze uccise dalla vita
tra le onde abbandono'
non ti amo più ...
non sono tua ...
che cosa vuoi ...
vattene via ...
si aggrappo' sfinito al suo dolore
ed il mare lo ingoio' ...