con voi

2013

INTRODUZIONE

CON VOI

La mia canzone più bella
è quella che ho suonato meno
e che ogni volta mi piace
perché ho cambiato sempre melodia
che se ti perdi una stella
il cielo non sarà mai più sereno
e se non trovi più pace
te la può dare solo la follia

Però con voi è stata sempre una magia
tirare tardi per non fermare un'allegria
farsi di sguardi fino a sballarsi di poesia
però con voi
è stata tutta un'altra cosa e così sia

Le mie stagioni più matte
son quelle che ho bruciato prima
ho preso a pugni l'inverno
perché la primavera fosse mia
in Purgatorio ne ho fatte
in Paradiso è stato meglio il clima
e in qualche buco d'Inferno
ho rimediato buona compagnia

Però con voi è stata come un'embolia
spartire il fuoco senza nessuna gelosia
buttarsi in gioco nell'aria di un'acrobazia
però con voi
però con voi è stata proprio una mania

Questo è il tempo di trovare un'altra immensità
diventare liberi
di cercare un mondo nuovo e nuove identità
di restare semplici
e questo è il tempo di guardare con ingenuità
di tornare piccoli
di salvare la speranza nella verità
di morire giovani

Se ti fermi a metà strada non saprai chi sei
ogni vita ha un suo mistero
e chissà se in fondo non c'è niente o forse noi
io ho capito chi ero io da voi

Anche i miei amori più grandi
son quelli che ho tenuto peggio
libri sfogliati di fretta
finali letti senza bramosia
tra decisioni e rimandi
che quasi mai finiscono in pareggio
e un'esistenza che aspetta
fino a scordarsi per quale agonia

Però con voi c'è stata tanta fantasia
sparare ad acqua in faccia alla malinconia
baciarsi in bocca una bellissima bugia
però con voi
però con voi che botta è stata di energia

Questo è il tempo di trovare un'altra immensità
diventare liberi
di cercare un mondo nuovo e nuove identità
di restare semplici
e questo è il tempo di guardare con ingenuità
di tornare piccoli
di salvare la speranza nella verità
di morire giovani

Quello che sarà il cammino ancora non lo so
questa è solo la partenza
so che avevo chiuso già la porta quando poi
mi bussò l'urgenza che ho di voi

Questo è il tempo di trovare un'altra immensità
diventare liberi
di cercare un mondo nuovo e nuove identità
di restare semplici
e questo è il tempo di guardare con ingenuità
di tornare piccoli
di salvare la speranza nella verità
di morire giovani

Se c'è un fine in questo viaggio non c'è fine mai
il sogno è morto viva il sogno
fu un onore e un privilegio essere gli eroi
perchè questo sogno fu con voi

DIECI DITA

Io sono te però più vecchio
e un passo indietro o un pezzo avanti
non si sta insieme mai parecchio
cosicché che gli anni sono istanti
sopra le spalle o dentro un secchio
e un po' di meno lì davanti
non fidarti solo di uno specchio
né di tutti quanti io

Non saprò mai cosa si dice
a uno che ti somiglia tanto
che cresce da una tua radice
dove la gioia beve il pianto
e a quella stessa cicatrice
che fa il rimorso sul rimpianto
cerca sempre di essere felice
e non ti manchi mai l'incanto

Alza il capo e dà un occhio all'orizzonte
finché hai un'anima e un brivido di fronte
ridi a questo cielo che ti può svegliare
e gioca finché hai un grido e un mare da nuotare
finché ritrovi un nido e un fuoco in mezzo al gelo

Su questa scena di passaggio
noi due senza bagaglio appresso
e a un altro si può far coraggio
quel che non sai dare a te stesso
ma qualche volta invia un messaggio
per dirmi che non hai più smesso
non stancarti mai di questo viaggio
guarda che hai promesso tu

Il primo abbraccio che mi viene in mente
che andrà via sempre troppo presto
vedi di non sprecare niente
se anche puoi avere tutto il resto
che non si campa inutilmente
quando ogni giorno è in modo onesto
prova a voler bene all'altra gente
che non è facile per questo

Tieni il fiato a un battito più forte
finché hai un'isola e una speranza in sorte
spingi questo tempo finché puoi lottare
e corri finché hai sete e fede per andare
e vola senza rete che ti sorregge il vento

Quando ti ridesti in un soffio strano di cambiamento
il respiro immenso di una tempesta
un sottile affanno da struggimento
come un fischio in testa anche il rischio è appena un momento

Salta il buio e va e punta dritto al sole
finché hai musica e un pugno di parole
vivi questa vita finché puoi suonare
e sogna finché hai voce e amore per cantare
che ancora non sei in croce se hai un cuore e dieci dita

arriba

E NOI DUE LÁ

Non sapremo mai se il nostro incontro sia più effetto o causa
nuda proprietà o solo propria nudità
i corpi messi a fianco come segni paralleli di una pausa
nel silenzio che sta a galla senza gravità

Non c'è stato un patto, una promessa, mai nessun accordo
tutto è solo e sempre frutto di casualità
e poi ogni istante è come il primo e non c'è un dopo che non sia un ricordo
come dentro un sogno e fuori dalla realtà
E noi due là... e noi due là

Nel buio bianco e fermo e freddo come il vino in cui ci si conosce
uno che non sa dell'altra chi era e chi sarà
ma ci prendiamo per qualcosa che è nel cuore, in testa e fra le cosce
per lasciarci sempre in assoluta parità
E noi due là... e noi due là

E solo il cielo per vestito e malattia dell'infinito
quell'amore ma che dell'amore non ha i guai
che il suo spazio è ovunque e che il suo tempo non è mai
se lo leggi in fila vivi storie già sentite
sogni invece se apri a caso il libro delle vite

Quell'amore ma che non ha dove né perché
è una voce che non dice, resta fra me e te
che vaghiamo ancora lungo terre di confine
strade senza inizio e senza fine come noi due là...
noi due là

Fuori è un'alba fresca di giornata e un vento nuovo che si vede e non si sente
c'è un'ultima stella da pigliare e andare via
adesso tanto un bacio è pure un trucco per non farti dire niente
che la notte è un gioco d'ombre e un mondo che ci spia
E noi due là... e noi due là

Nel vuoto pieno di un interno come in un presente eterno
quell'amore ma che dell'amore non ha i guai
che il suo spazio è ovunque e che il suo tempo non è mai
se lo leggi in fila vivi storie già sentite
sogni invece se apri a caso il libro delle vite

Quell'amore ma che non ha dove né perché
è una voce che non dice, resta fra me e te
che vaghiamo ancora lungo terre di confine
strade senza inizio e senza fine come noi due là

Chissà se poi siamo veri... noi due là
o due riflessi lontani... noi due là
visioni o forse pensieri... noi due là
o poesia di canzoni... noi due là
siamo il futuro di ieri... noi due là
che è già passato domani

Noi di quell'amore ma che dell'amore non ha i guai
che il suo spazio è ovunque e che il suo tempo non è mai
se lo leggi in fila vivi storie già sentite
sogni invece se apri a caso il libro delle vite

Quell'amore ma che non ha dove né perché
è una voce che non dice, resta fra me e te
che vaghiamo ancora lungo terre di confine
strade senza inizio e senza fine come noi due là

Noi due là

IN UN'ALTRA VITA

Io racconterò la storia di noi due come un vangelo, io ti ruberò ogni giorno e ti porterò nel posto più vicino al cielo, come sopra un avamposto, sull'eternità, sulla vita che sarà, e sarà a qualunque costo la mia sola volontà...

io ti costruirò una casa e poi ti servirò come un altare, io t'insegnerò ad andare come vanno via gli uccelli, più ridosso al mare, a un incendio di capelli, nell'immensità di quel tempo che sarà e saremo ancora quelli di un'età che non ha età...

io, te e quel nostro bene, tutti e tre ci teniamo insieme, ora e qui e non basterà così neanche un'altra vita... io, te e quel nostro bene, tutti e tre che ridiamo insieme, ora e qui e da sempre siamo stati chissà chi in un'altra vita...

io farò della mia anima lo scrigno per la tua bellezza, io mi prenderò da te l'immenso volto nel mio petto, dentro una carezza, nel miracolo di un tetto, nella luminosità di un domani che sarà e sarai passione, affetto e strada che non finirà...

io, te e quel nostro bene, tutti e tre che corriamo insieme, ora e qui, come in volo, fino lì sopra un'altra vita...io, te e quel nostro bene, tutti e tre che giuriamo insieme ora e qui, e poi sempre l'unica promessa di e per un'altra vita

..mai per quella fretta scappo via, la gioia che nessun dolore suona in colpo un'allegria che ti scalda le ossa del cuore, mai, che cosa è mai successo a noi, tu mi guardavi e non capivi, e che puoi farci se gli dei dell'amore son stati cattivi...

come te e quel nostro bene, tutti e tre ci lasciamo insieme, ora e qui se andrà forse meglio, sì, in un'altra vita, ora, un dì e per sempre ci ritroveremo lì...in un'altra vita...

COME UN ETERNO ADDIO

Ognuno danza nel suo angolo
e il mondo è come una balera
vite rubate da un grand'angolo
storie di case e di ringhiera

I tuoi sorrisi di crepuscoli
lungo tramonti di brughiera
l'attesa stretta dentro i muscoli
e mani stanche di preghiera
Le mie figure di funambolo

che cercan sempre una chimera
e si trascina da sonnambulo
fino alla fine della fiera

Il senso dell'oblio
per te e me
di quel che non fu mai
di te e me
e il tempo del rinvio
da te a me
di quel che non sarà mai
tra te e me
come un eterno addio
come un eterno addio

Una voragine di brividi
dietro un incontro a borsa nera
sotto la grandine di lividi
e un cuore in mezzo alla bufera

Il mio rifiuto del pericolo
verso la corsa di frontiera
la strada è tutta in questo vicolo
mentre vi muore un'altra sera

La tua passione avvolta in una sindone
ricordi e avanzi di galera
la fuga in volo di una rondine
e in gabbia c'è una capinera


Il senso dell'oblio
per te e me
di quel che non fu mai
di te e me
e il tempo del rinvio
da te a me
di quel che non sarà mai
tra te e me
come un eterno addio

Sul passo spalla a spalla
in un abbraccio che cammina
dentro un pensiero triste che si balla


Il senso dell'oblio
per te e me
di quel che non fu mai
di te e me
e il tempo del rinvio
da te a me
di quel che non sarà mai
tra te e me
come un eterno addio
come un eterno addio
come un eterno addio
come un eterno addio

E CHI CI AMMAZZA

Quattro mocciosi per la strada era la nostra compagnia
e facevamo sega a scuola e il prato era una prateria
sfidarsi a un'andatura brada sui sassi della ferrovia
mattine eterne a far la spola tra sala giochi e pizzeria
Quattro sfigati dentro un'auto a passo di cavalleria
prendere a calci il pomeriggio e a sputi la monotonia
urlare un complimento incauto tirando dritto a un crocevia
ficcarsi in mezzo ad un litigio poi capottarsi di euforia
C'andava bene anche se ci andava male
non ci acchiappava mai la malinconia
cosa ci fosse poi di tanto speciale
nessuno ci ha capito mai una beneamata mazza
la sera giù in piazza la chitarra per corazza
cavalli di razza sempre insieme e chi ci ammazza a noi
Quattro cialtroni al ristorante con i ricordi in avaria
a fare sempre troppo tardi bolliti già a bagnomaria
sotto una faccia un po' sognante pisciare con filosofia
e ribeccarsi negli sguardi senza cambiare sintonia
Era la stessa e che non era mai uguale
e ci schiantava una dannata allegria
chissà che c'era di così eccezionale
per stare là in silenzio sciroccati nella guazza
e un'alba svolazza sopra i panni su in terrazza
cavalli di razza sempre insieme e chi ci ammazza
Il tempo non ha tempo per nessuno
tenerlo fermo è un'utopia
e a me è toccato dirvi addio ed uno ad uno
mi siete andati tutti via
e son rimasto a correre da solo
ma a volte ho l'illusione che
uno per uno vi mettete affianco al volo
e poi vi fate insieme a me
La corsa più pazza dietro al vento o a una ragazza
cavalli di razza sempre insieme e chi ci ammazza
e un pezzo strombazza nell'aria e nella mente che scorrazza
cavalli di razza sempre insieme e chi ci ammazza
(CORO) : Tanto come fai questa vita spiazza
non ci capiremo mai una beneamata mazza
tanto cosa vuoi questo tempo impazza
ma ci penseremo poi tanto a noi ma chi ci ammazza
(CORO + CLAUDIO) : Tanto come fai questa vita spiazza
non ci capiremo mai una beneamata mazza
tanto cosa vuoi questo tempo impazza
ma ci penseremo poi tanto a noi ma chi ci ammazza...

arriba

INTERMEZZO

IN CAMMINO

Sarà come svegliarsi in mezzo a un giorno che non c'era
come bagnarsi il viso che è di nuovo primavera
e ogni sguardo intorno è una scoperta
e sei più sicuro se la porta è aperta
e che la semplicità
sembra assai più vera
di una verità sofferta
sarà come tuffarsi in aria e dopo alzarsi in volo
come staccarsi piano per salpare via da un molo
che il futuro è ancora là sempre intatto
e ogni storia non sarà che il primo atto
e che la mediocrità
non avrà mai un ruolo
nella nobiltà di un patto
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine
dentro un'emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine
cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine
dietro la frenesia
l'irrequietudine
dell'urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine
e lanciarsi avanti con un arco d'orizzonte
fidarsi di ogni passo che ci unisce come un ponte
che il sentiero cresce e va sotto i piedi
e un'impresa non ha età nè marciapiedi
se la curiosità
è salire il monte
sulla realtà che vedi
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine
dentro un'emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine
cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine
dietro la frenesia
l'irrequietudine
dell'urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine
in cammino
tu che stai laggiù
con un tamburino
mentre il sole cade
sul tuo stupore
tu a che punto sei
lungo il tuo destino
che le strade
portano tutte al cuore
tu sei oltre o sei vicino
tu ce l'hai fatta o sei in cammino tu
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine.

arriba

UNA STORIA VERA

E' quel che è
non è niente più non è un'altra cosa
non so cos'è
ma so che sei tu
la mia stessa sposa...

Se guardi me e chiedi
che cosa c'è ma sì lo vedi
è quel che è
non è meno o più non è spina o rosa...

Non solo te
ma io amo te piu' di tutto il resto
che come te
ci sei solo tu e altro non fa testo
e guardo te e penso
chissà perché ma tutto ha un senso
non solo te
però senza te non sarebbe questo
non sarebbe questo
non sarebbe questo mai

Per te io taglierò
vestiti di fiori
per farci una patria
di tutti i colori
e stracci di notte
su un fuoco di sogni
che segni le rotte
del viaggio di sempre
e allora riempierò
le tasche di foglie
per perderci al vento
per chiamarti moglie
e le scarpe di sabbia
per correre il mare
e mettere in gabbia
le ali del tempo
in questa storia...

Amore mio
sostantivo tu possessivo io
che siamo qua
se anche siamo già a più di un addio

Però ti spio ancora
come all'avvio e più di allora
Amore mio
quanto poco poi te l'ho detto io
quanto poco te l'ho detto
quanto poco ma...

Per te io lancerò
un pianto di riso
per dare la luce
a un nuovo sorriso
e pugni di neve
che bagnano l'aria
di un tuono più lieve
di un lungo silenzio
e dopo brucerò
i raggi di luna
per spegnere il freddo
per te o per nessuna
e rami e radici
che legano il mondo
a giorni felici
e a sere sbagliate
in questa storia...

Io sono stato cieco
ogni volta che non ho visto te
e mi son perso spesso inseguendo un eco
il re dei giullari e il giullare dei re...

Ma tu sei stata il pozzo per la mia sete
il galoppo verso la libertà
lo sbarco dolce nel mare della quiete
il mio inchino davanti alla realtà...

Per te raccoglierò
rugiada di gocce
per sciogliere il cuore
coperto di rocce
e sacchi di sassi
per darci una terra
e strade di passi
di primo mattino
e allora suonerò
campane di gioia
per rompere il cielo
che è morta la noia
e canzoni di stelle
che non ho mai scritto
e sono più belle
perche' sono tratte
da una una storia vera
da una una storia vera
una storia vera
una storia vera.

GLI ANNI DELLA GIOVENTÙ

Quant'è bella giovinezza
che si fugge tutta via,
del doman non v'è certezza,
chi vuol esser, lieto sia!
Fuori il cielo più lontano da quello di casa
la finestra senza tende e appena qualche nube
nella coltre di penombra della stanza invasa
occhi dentro gli occhi e sotto pube contro pube.
Io neanche vent'anni e tu un po' più di diciotto
mezze frasi e tanti segni buffi per capirsi
la mattina un tuo pensiero scritto mal tradotto
e ogni notte baci e abbracci e noi fino a sfinirsi.
Ah
quanta vita c'è davanti
per bruciare di energia
tutti quanti i nostri istanti
e mai nessuna nostalgia.
Ah
l'esistenza che ci ammala
e poi non ci sana più,
sono come un colpo d'ala
gli anni della gioventù.
"Io no puttana" in quel primo tuo biglietto
quando ci scegliemmo in mezzo agli altri della cena
il cantante e la modella uniti in un duetto
la tua ninna nanna è la mia antica cantilena
E chi aveva visto mai i capelli color ghiaccio
lunghe stalattiti su uno sguardo di cobalto
come quando impari a pattinare con impaccio
ti stringevo muto e tu arrossivi nel tuo smalto
Ah
questo cuore come langue
se non spacca di euforia
se non corre a dare il sangue
ad ogni amore in agonia
Ah
questo tempo ci confonde
e ci sbatte su e giù
sono forti come onde
gli anni della gioventù.
Ah
com'è bella questa notte
quella che non dormi mai
che di tutto se ne fotte
del futuro che non sai
Ah
quanto mondo c'è per strada
quante stelle a naso in su
sono tagli sulla spada
gli anni della gioventù.
Io torno presto e ti porto via
e con un gesto feci un po' di allegria
ciao dall'oblò e ti lasciavo là
e tu l'ultima lettera
in cui aspettavi un figlio e pure un dopo
si disse che era tutto lì il tuo scopo
non ho saputo fare niente e
mai niente più di te
Ah
quante storie senza fine
che ci fiatano la scia
e ci restano vicine
mentre fingono amnesie
Ah
questo vento ci trascina
e ci butta a testa in giù
sono come una slavina
gli anni della gioventù.
Ah
sento ancora sulla bocca
la mia stupida poesia
e la tua nenia filastrocca
quando fuggi vado via
sui ricordi ci si beve
che non ci si pensa più
son rimasti nella neve
gli anni della gioventù

arriba

VA TUTTO BENE

Favole, cose tenere
ma non so far altro
e non ho altro da vendere
e anche le nuvole di là
vanno in cenere non va
io non fumo più ma a volte dovrei riprendere
sale un mare lungo sopra il lungomare
penso a un mare oltre luci d'oltremare
stelle in polvere, lontanissime
belle mie, c'avete mica un che da trasmettere?
si è messo a piovere da un po'
note e lacrime però fanno su una musica
che non vuoi mai smettere
come un solo suono mentre suono assolo
sono solo un uomo non un uomo solo
tu sei il mio cambio di tonalità
la mia più bella melodia
alzo il volume del silenzio
e il cuore non si placa
tu sei la mia più grande sinfonia
il picco di sonorità
la luna è piena e l'anima ubriaca
e questo amore è meno cieco nell'oscurità
ma uno è più forte o fragile
per decidere quando non sarà più
ancora tempo di scrivere
non sarà facile lo so
ma sorridere saprò
che anche questa è fatta
e non mi resta che vivere
fisso il mondo fuori
fuori un po' dal mondo
dove il mondo ha fine
ci sei tu che sei la fine del mondo
tu sei il mio canto alla felicità
la mia più cara antologia
apro le tende della notte
e veglio il tuo riposo
tu sei la mia più vera biografia
il senso di complicità
ti soffia sulla schiena
un giorno più radioso
e un cielo che trattiene la sua infinità
sei la forza, la mia gruccia
seme e scorza, frutto e buccia,
succo e polpa, la mia colpa tu,
la mia innocenza, la mia schiavitù
sei la fonte, la mia brocca
nuca e fronte, grembo e bocca
la mia fuga da una ruga in più
una voce sotto sogna sottovoce
la mia voce piano, canta piano e voce
va tutto bene...

L'ULTIMA COSA CHE FARÒ

Nato così, cuore di cervo
che batte uguale sia coraggio che paura
son stato qui libero e servo
coi piedi in casa e con la testa all'avventura
con la mia età stretta tra i denti
e un gusto di rivolta o di rassegnazione
tranquillità di quei perdenti
che la speranza è diventata un'ossessione
illuso o no, ladro di stelle
o forse un uomo nuovo sulla vecchia Terra
intruso un po' nella mia pelle
o un buon soldato in mezzo a una cattiva guerra
io non guardai per non vedere
sorriso sulla bocca e in gola tanta rabbia
e non volai per non cadere
da solo mi son chiuso a chiave in una gabbia
io verrò a sciogliere le labbra di vulcani
e quelle nostre bocche
salirò le schiene degli oceani e sulle nostre
io ti inseguirò negli occhi di uragani
io verrò tra braccia e gambe di correnti in piena
e tra le nostre conche
scenderò le vene di altopiani
e nelle nostre poi ti sfiorerò le mani appena e morirò
l'ultima cosa che farò
ho avuto sempre più un muso di cane
mai troppo santo e troppo poco peccatore
cresciuto su ad acqua e pane
il vento fu un poeta e il mare un suonatore
non cominciai per non finire
un semidio un uomo intero e un solo specchio
e non amai per non soffrire
ho letto lo spartito ma ho suonato a orecchio
io verrò a sciogliere le labbra di vulcani
e quelle nostre bocche
salirò le schiene degli oceani e sulle nostre
io ti inseguirò negli occhi di uragani
io verrò tra braccia e gambe di correnti in piena
e tra le nostre conche
scenderò le vene di altopiani
e nelle nostre poi ti sfiorerò le mani appena e morirò
se non ho vissuto di un'idea
morirò di te mia dea
e quando avrò compiuto la mia odissea
sarà l'ultima cosa che farò
io verrò a sciogliere le labbra di vulcani
e quelle nostre bocche
salirò le schiene degli oceani e sulle nostre
io ti inseguirò negli occhi di uragani
io verrò tra braccia e gambe di correnti in piena
e tra le nostre conche
scenderò le vene di altopiani
e nelle nostre poi ti sfiorerò le mani appena e morirò
l'ultima cosa che farò
l'ultima cosa che farò
l'ultima cosa che farò

ISOLE DEL SUD

C'è uno che guarda avanti
e come è duro stare in tanti sulla barca del futuro
viene via dal sud il vento contro
ma non c'è un viaggio se non c'è un miraggio che ti si fa incontro
se si va per mare non vuol dire
che la promessa di una terra sia davvero poi la terra promessa

isole del sud che sono sole
e sole in mezzo al blu e bianco sale
sale ancora più in alto il mare
e in alto mare giù un tuffo al cuore

c'è un altro che guarda indietro
è appena andato e dietro il vetro fissa il solco del passato
se ne va nel Nord da solo a bordo
ma non c'è un luogo dove non c'è un rogo dentro ad un ricordo
ma si va per fare o per sapere
se in questo mondo il sogno di una vita sarà mai una vita da sogno

isole del sud sotto la luna
e l'una e l'altra giù in preda ai venti
venti mila e più leghe dal fondo
e in fondo sorge su un altro tempo

un tempo, un mare, un uomo sa che non si può fermare
se uno arriva un altro va per non tornare
in ogni tempo, in ogni mare, in ogni uomo che è fatto di avvenire
perché partire è vivere e un po' morire

CORO (2x):
siamo quelli che non sono mai né là né qua vite a metà
noi siamo acqua

perché partire è vivere e un po' morire

FINALE