AncorAssieme 1992

UN NUOVO GIORNO O UN GIORNO NUOVO...

bentornato a questo sole
nelle camere di tutto il mondo
quando allaga letti e cuori
che si girano per un secondo
uno specchio che si invecchia
mentre raschiano i sogni e il mento
a ricominciar le strade
e li coglie di fianco il vento
e spalle strette vanno
nelle vie echi di luce come di candela
camicie silenziose nel mattino
che si spacca in due come una mela
ombre di donne pigre
s'aggiustano le calze e baciano rossetti
s'affrettano alla vita inseguite
da un mare di capelli e di tetti
e tutti amore
a dare indietro ieri
per un altro cuore
e un mucchi di pensieri
e tutti in fila
verso il vento del duemila
e noi al centro
di un frammento della vita
sotto questo cielo muto
una scena ferma che riprende
e si affaccia alle finestre
mentre tirano sospiri e tende
e la gente si alza insieme
come quando c'è un gol allo stadio
e si accendono rumori
e notizie fresche della radio
quando gli uomini
correndo stringono le giacche ed i polmoni
ognuno e la sua storia in macchine
di latta che si inseguono a milioni
e le ragazze dei tram
che scrivono messaggi dentro le bottiglie
e in fondo ad un diario e sognano
appese ai desideri e alle maniglie
e tutti quanti
a risalir dal fondo
e andare avanti
come se iniziasse il mondo
e tutti accanto
e ognuno un po' da solo
a dire quando
si potrà partire in volo
e i ragazzi
in giacche colorate ai gusti misti
ribelli e un po' svogliati vanno in classe
come si entra dai dentisti
gli innamorati pazzi
che vivono il più bello degli amori
gli occhi traboccanti cantano
più forte dei motori
e tutti adesso
in contro a un sogno
che non è lo stesso
ma ne abbiamo già bisogno
e tutti
ci guardiamo intorno
e ci chiediamo se
se questo è un nuovo giorno
o un giorno nuovo
un giorno nuovo
nuovo un giorno nuovo

arriba

IO DAL MARE

saranno stati scogli di carbone dolce
dentro il ferro liquefatto
di una luna che squagliò un suo quarto
come un brivido mulatto
o un bianco volar via di cuori pescatori
acqua secca di un bel cielo astratto
chissà se c'erano satelliti o comete
in un'alba senza rughe
larghe nuvole di muffa e olio
appaiate come acciughe
o una vertigine di spiccioli di pesci
nella luce nera di lattughe
e io
dal mare venni e amare mi stremò
perché infiammare il mare non si può
aveva forse nervi e fruste di uragani
scure anime profonde
tra le vertebre di vetro e schiuma
urla di leoni le onde
o tende di merletto chiuse su farine
corpi caldi di sirene bionde
forse era morto senza vento nei polmoni
graffio di cemento bruno
barche stelle insonni a ramazzare
nelle stanze di Nettuno
o turbini di sabbia tra le dune calve
sulle orme perse da qualcuno
e io
dal mare ho il sangue e amaro rimarrò
perché calmare il mare non si può
i miei si amarono laggiù
in un agosto e un altro sole si annegò
lingue di fuoco e uve fragole
quando il giorno cammina ancora
sulle tegole del cielo
e sembra non sedersi mai.
e innanzi al mare ad ansimare sto
perché domare il mare non si può
e come pietra annerirò
a consumare
a catramare
a tracimare
a fiumare
a schiumare
a chiamare
quel mare che fu madre e che non so...

arriba

RAGAZZE DELL'EST

ei mattini pallidi appena imburrati di foschia
risatine come monete soffiate nei caffè
facce ingenue appena truccate di tenera euforia
occhi chiari, laghi gemelli, occhi dolci amari
io le ho viste
fra cemento e cupole d'oro che il vento spazza via
sotto pensiline che aspettano sole il loro tram
coprirsi il cuore in mezzo a sandali e vecchie
camicie fantasia
e a qualcuno solo e ubriaco che vomita sul mondo
io le ho viste portare fiori e poi fuggire via
e provare a dire qualcosa in un italiano strano
io le ho viste coi capelli di sabbia raccolti nei
foulards
e un dolore nuovo e lontano tenuto per la mano
io le ho viste che cantavano nei giorni brevi di
un'idea
e gomiti e amicizie intrecciati per una strada
io le ho viste stringere le lacrime di una primavera
che non venne mai
volo di cicogne con ali di cera
ancora le ho viste
far la fila con impazienza davanti ai gelatai
quando il cielo stufo d'inverno promette un po' di
blu
piccole regine fra statue di eroi e di operai
lievi spine d'ansia nei petti rotondi e bianchi
io le ho viste
eccitate buffe e sudate per la felicità
negli alberghi dove si balla gridare l'allegria
e bere birra e chiudere fuori la solita neve e la
realtà
e ballare alcune tra loro e ballare e poi ballare
le ho viste
nelle sere quando son chiuse le fabbriche e le vie
sulle labbra vaghi sorrisi di attesa e chissà che
scrivere sui vetri ghiacciati le loro fantasie
povere belle donne innamorate d'amore e della
vita
le ragazze dell'est

arriba

DAGLI IL VIA

l'uomo
che corre l'ora del gallo
polmoni che gonfiano le costole
di un'aria di metallo
e gomiti di treno
sarà più mulo o cavallo
i piedi si spaccano di collera
martelli sul terreno
lasciai per sempre a questo braccio destro
un portafortuna d'acqua incandescente
feci l'amore il primo insieme a una
senza guardarla mai né dire niente
vidi il diavolo più volte in faccia
misi i guantoni e scaricai giù botte
guidai fischiando sulle gomme a caccia
del mio Brigante di Strada bianco nella notte
dagli il via
falla scorrere
la pazzia
dentro me che mi grida
o la corsa o la vita
dagli il via dagli libertà
che non sia mai più qua
dove fugge e va dove non fu mai
dagli il via a questo uomo che va.
l'uomo
in cerca del suo destino
polpacci si tendono più solidi
di ruote di mulino
e grandine di cuore
in un diluvio assassino
ricade giù e srotola le vertebre
cingoli di trattore
mi ubriacai di una città polacca
e vodka e vento e non sarei tornato
rubai e costò una mano e uno spavento
bruciai una macchina e il mio passato
fui tra luoghi santi e spogliarelli
portati un jet nei corridoi dei cieli
sorpresi donne a sciogliersi i capelli
come poterne sapere odori e gli altri peli
dagli il via
fagli prendere
la sua scia
che non c'è solitudine
quando si è soli
dagli il via dagli libertà
che non sia mai più qua
dove fugge e va dove non fu mai
dagli il via
a questo uomo che sa l'amore
e ama meno
che sa il dolore che si dà
pioggia e veleno
e sempre va e muore
dagli il via dagli libertà
che non sia mai più qua
dagli il via dagli libertà
che non sia mai più qua
dagli il via dagli libertà
a quest'uomo che va

arriba

I VECCHI

i vecchi sulle panchine dei giardini
succhiano fili d'aria e un vento di ricordi
il segno del cappello sulle teste da pulcini
i vecchi mezzi ciechi i vecchi mezzi sordi
i vecchi che si addannano alle bocce
mattine lucide di festa che si può dormire
gli occhiali per vederci da vicino a misurar le gocce
per una malattia difficile da dire
i vecchi tosse secca che non dormono di notte
seduti in pizzo al letto a riposare la stanchezza
si mangiano i sospiri e un po' di mele cotte
i vecchi senza un corpo i vecchi senza una carezza
i vecchi un po' contadini
che nel cielo sperano e temono il cielo
voci bruciate dal fumo dai grappini di un'osteria
i vecchi vecchie canaglie
sempre pieni di sputi e consigli
i vecchi senza più figlie questi figli che non
chiamano mai
i vecchi che portano il mangiare per i gatti
e come i gatti frugano tra i rifiuti
le ossa piene di rumori e smorfie e versi un po' da
matti
i vecchi che non sono mai cresciuti
i vecchi anima bianca di calce in controluce
occhi annacquati dalla pioggia della vita
i vecchi soli come i pali della luce
e dover vivere fino alla morte che fatica
i vecchi cuori di pezza
un vecchio cane e una pena al guinzaglio
confusi inciampano di tenerezza e brontolando se
ne vanno via
i vecchi invecchiano piano
con una piccola busta della spesa
quelli che tornano in chiesa lasciano fuori
bestemmie e fanno pace con Dio
i vecchi povere stelle
i vecchi povere patte sbottonate
guance da spose arrossate di mal di cuore e di
nostalgia
i vecchi sempre tra i piedi
chiusi in cucina se viene qualcuno
i vecchi che non li vuole nessuno i vecchi da
buttare via
ma i vecchi, i vecchi, se avessi un'auto da
caricarne tanti
mi piacerebbe un giorno portarli al mare
arrotolargli i pantaloni e prendermeli in braccio
tutti quanti
sedia sediola... oggi si vola... e attenti a non sudare

arriba

NASO DI FALCO

fu il sogno di volare solitario
là dove soltanto il falco va
ma era ancora incerto come un pulcino bagnato
in cerca di tornar nel guscio
appena nato
e di quel falco cacciator di stelle
pur non avendo le ali mai
gli venne naso e gambe a guadagnare un ramo
sospeso
e gli occhi andavano lontano
e senza peso
perché crescono i capelli
come l'erba sopra le campagne
e se i pesci ed i coralli
hanno mai veduto le montagne
chi colora una farfalla
e se stanno le isole a galla
perché il cielo è così azzurro
quando l'aria è trasparente e non si tocca
se le stelle fanno un carro
se la luna ha veramente occhi naso e bocca
se l'inferno non esiste
non è anche dentro me
naso di falco
a becco in su
sull'albero più alto
guarda laggiù
chi ha ingannato il cielo ad Ustica
chi ha imbiancato Medelin
chi ha negato già Timisoara
mille aghi nella mente e niente mai risposte
se ci fossero due soli
che così sarebbe sempre giorno
perché pure gli animali
non si fanno un fuoco e stanno intorno
l'acqua non si può tagliare
e se è maschio o femmina il mare
se si può scavare un pozzo
fino al centro della terra e che si trova
e il mio cuore

arriba

POSTER

seduto con le mani in mano
sopra una panchina fredda del metro
sei lì che aspetti quello delle 7.30
chiuso dentro il tuo palteot
un tizio legge attento le istruzioni
sul distributore del caffè
e un bambino che si tuffa dentro a un bignè
e l'orologio contro il muro
segna l'una e dieci da due anni in qua
il nome di questa stazione
è mezzo cancellato dall'umidità
un poster che qualcuno ha già scarabocchiato
dice "Vieni in Tunisia"
c'è un mare di velluto ed una palma
e tu che sogni di fuggire via...
di andare lontano lontano
andare lontano lontano...
e da una radiolina accesa
arrivano le note di un'orchestra jazz
un vecchio con gli occhiali spessi un dito
cerca la risoluzione a un quiz
due donne stan parlando
con le braccia piene di sacchetti dell'Upim
e un giornale è aperto
sulla pagina dei films
e sui binari quanta vita che è passata
e quanta che ne passerà
e due ragazzi stretti stretti
che si fan promesse per l'eternità
un uomo si lamenta ad alta voce
del governo e della polizia
e tu che intanto sogni ancora
sogni sempre sogni di fuggire via...
di andare lontano lontano
andare lontano lontano...
sei li che aspetti quello delle 7,30
chiuso dentro il tuo paletot
seduto sopra una panchina fredda del metro

arriba

QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE

quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto
e quell'aria da bambina
che non glielo detto mai ma io ci andavo matto
e chiare sere d'estate
il mare i giochi e le fate
e la paura e la voglia
di essere nudi
un bacio a labbra salate
il fuoco quattro risate
e far l'amore giù al faro...
ti amo davvero ti amo lo giuro...ti amo ti amo
davvero!
e lei
lei mi guardava con sospetto
poi mi sorrideva e mi teneva stretto stretto
ed io
io non ho mai capito niente
visto che ora mai non me lo levo dalla mente
che lei lei era
un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più!
mi manca da morire
quel suo piccolo grande amore
adesso che saprei cosa dire
adesso che saprei cosa fare
adesso che voglio
un piccolo grande amore
quella camminata strana
pure in mezzo a chissacchè l'avrei riconosciuta
mi diceva "sei una frana"
ma io questa cosa qui mica l'ho mai creduta
e lunghe corse affannate
incontro a stelle cadute
e mani sempre più ansiose
di cose proibite
e le canzoni stonate
urlate al cielo lassù
"chi arriva prima a quel muro..."
non sono sicuro se ti amo davvero
non sono...non sono sicuro...
e lei
tutto ad un tratto non parlava
ma le si leggeva chiaro in faccia che soffriva
ed io
io non lo so quant' è che ha pianto
solamente adesso me ne sto rendendo conto
che lei lei era
un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più
mi manca da morire
quel suo piccolo grande amore
adesso che saprei cosa dire
adesso che che saprei cosa fare
adesso che voglio
un piccolo grande amore...

arriba

FOTOGRAFIE

un azzurro scalzo in cielo
il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro
al centro tu poggiata sui ginocchi
e il vento sui capelli e sui tuoi occhi
qui l'ombra cade giù dalla tua mano
un orizzonte di cani abbaia da lontano
tu aggrappata alla ringhiera
di una tenera e distratta primavera
pomeriggio lento e un po' svogliato
maggio è andato via un dito sotto il mento
e gli uccelli fuggono infilando il verde
dove la città si perde
sopra un foglio di carta vetrata
luglio e tu sdraiata tu sporca di baci e sabbia
a cercar le labbra smisurate dell'estate sulle mie
in quest'altra stiamo insieme
come ridi di gusto e fino a soffocarti
io stringevo agosto e te
vedendoti con gli occhi miei per non scordarti
e ancora tu tra file di alberi
che cuciono colline di uva bianca
tu sei stanca un giorno intero a bere vino
e un contadino col bicchiere in mano li' vicino
foglie arrugginite in fondo al viale
e nuove voglie e tu tu sei venuta male
la tua faccia un po' tirata e una risata
senza più allegria e incoscienza
l'aria acerba della domenica mattina
sopra l'erba e tu e lacrime di brina
guance colorate mentre sbucci arance e stupide bugie

ferma li
non muoverti
sorridi un po'
adesso voltati
fai così
appoggiati
non dire no
amore guarda qui

gennaio e il fiato grosso scalda le parole
il sole andava giù cielo di marmo rosso
tu un po' nera contro quella sera che scavava il
nostro addio e scappava
la pioggia fina salta sopra i marciapiedi
noia moschina e tu, tu guardi ma non vedi
che è finita e tra le dita non ci sono che fotografie
un azzurro scalzo in cielo
il cielo matto di marzo
e di quel nostro incontro
al centro tu poggiata sui ginocchi
e gli occhi tuoi per sempre nei miei occhi

arriba

DOMANI MAI

io
starò con te
sia insieme a te
sia senza te
tu
tu mai sarai
né senza me
né insieme a me
io su di te
voglia che striscia disperata
e tu aggrappata alla mia schiena liscia tu
sopra di me
e macchie avide sul collo
e cosce tese
e nelle reni un crollo
e polveri
di luna nei cristalli
degli occhi tuoi
bucati a fare entrare i miei
e noi sciacalli
di baci sulle labbra
unghie rapaci sulla pelle
senza stelle né indulgenza
in questa gabbia
domani domani
domani non arriva mai
domani domani mai
domani domani
questo domani non c'è mai
domani domani mai
mai più noi due
soltanto io e te
ma senza noi
restiamo poi
nudi e più spogli di chi è nudo
e il letto è un nido caldo nella giungla
e la speranza è una notte troppo lunga
e non abbiamo neanche un volto
e non abbiamo un corpo
e tutto è sciolto
nei muscoli
lasciati senza forza
due pugili
sfiniti che si abbracciano
e il gusto è scorza
di un frutto di savana
un fiume asciutto i nostri fianchi
sassi stanchi e sguardi bassi
smorfia gitana
domani domani
domani non arriva mai
domani domani mai
domani domani
questo domani non c'è mai
domani domani
noi morimmo per far vivere altri due
domani domani
domani non arriva mai
domani domani mai
domani domani
questo domani non c'è mai
domani domani mai
no hay manana

arriba

AVRAI

avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
tuoni d'aerei supersonici che fanno alzar la testa
e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra
avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare
e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate
un treno per l'America senza fermate
avrai due lacrime più dolci da seccare
un sole che si uccide e pescatori di telline
e neve di montagne e pioggia di colline
avrai un legnetto di cremino da succhiare
avrai una donna acerba e un giovane dolore
viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
avrai una sedia per posarti ore
vuote come uova di cioccolato
ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando
ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore avrai
avrai parole nuove da cercare quando viene sera
e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse
avrai un lavoro da sudare
mattini fradici di brividi e rugiada
giochi elettronici e sassi per la strada
avrai ricordi di ombrelli e chiavi da scordare
avrai carezze per parlare con i cani
e sarà sempre di domenica domani
e avrai discorsi chiusi dentro mani
che frugano le tasche della vita
ed una radio per sentire che la guerra è finita
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore amore avrai

arriba

SIGNORA LIA

signora Lia stasera
stai con tuo marito
stà tranquilla che non sa
non sa che l'hai tradito
ma stasera che hai capito
di amare solo lui
senti che hai sbagliato troppo ormai
senti che hai sbagliato troppo ormai
signora Lia stasera
piangerai da sola
gli hai negato anche il tuo cuore
senza una parola
ora che vorresti
che parlasse un po' con te
lui legge il giornale e pensa a sè
lui legge il giornale e pensa a sè
signora Lia
l'amore ti ha giocato
sai che ci fai
di un sogno mai avverato
signora Lia
se tu vai via
non troverai
niente per te
signora Lia stasera
stai con tuo marito
prova a dirgli che con l'altro
è tutto finito
lava i piatti e asciuga il viso
non ci pensare più
con lui siedi e accendi la tivù
con lui siedi e accendi la tivù

arriba

UN PÒ DI PIÙ

sirene di navi urlavano al vento
la radio passava le pubblicità
le labbra accostate ancora una volta
ed una carezza ancora
un filo do sole entrò nella stanza
sulla poltrona i nostri paltò
parole inghiottite e sguardi bambini
e come poterti dire che tu eri
più del vino più del pane più
della pelle delle ossa più
più dei sassi più dell'erba più
più di tanto più di tutto più
dell'inverno dell'estate più
dei cavalli del cortile più
un po' di più
una madonnina fosforescente
e dei fiori finti sopra il comò
cercavi i collant distratta e indolente
e un giorno di più allo specchio
il frigo russava dalla cucina
e tu canticchiavi facendo il caffè
la tristezza lunga della mattina
e come gridarti amore che tu eri
più del caldo più del letto più
dei capelli delle mani più
più del pianto di un sorriso più
più di cento più di mille più
più dei soldi più dell'oro più
della piazza delle giostre più
più di un mese più di un anno più
un po' di più
sirene di navi urlavano al vento
tu eri un po' di più ... più
più del grano più del fieno più
più dell'aria più dell'acqua più
più del cane del maglione più ...

arriba

W L'INGHILTERRA

ego sali sali pure ...
no non mastico l'inglese
I don't speack ... so solo qualche frase ...
è carina da morire!
quanta roba porcaloca
la "camilla" ... yes my car ....
qui mi si sbarca
ride pure
se non ha capito niente
le lenticchie ...
sul nasino un po' all'insù ...
i capelli un po' arruffati
senza trucco senza inganno ...
sacco a pelo
scatolette
gira il mondo tutto l'anno ...
e poi "cià" un'abbronzatura
che ti frega anche un bagnino
io al contrario
sembro proprio un latticino ...
do you smoke? vuoi sigaretta?
che ti ridi? vuoi fumare? ...
mi fa gola ...
non capisce ... ma è un amore ...
cosa pensi dell'Italia?
do you like?
come si dice?
come nome le starebbe bene Alice
poi sorride
ride
e poi sorride ancora
penso che mi ha preso proprio in simpatia ...
faccio un po' di "manomorta"
lascio un po' ...
le cose al caso ...
l'avvicino dolcemente
senza darci un grande peso ...
sotto un sole da deserto ...
sull'asfalto arroventato ...
il mio viaggio
è cominciato ... insieme a lei
viva viva
viva l'Inghilterra
pace
donne
amore
e libertà
viva viva
viva l'Inghilterra
ma perché non sono nato là ...
mah chissà
grazie della collanina
thank you!
grazie grazie tante
please
mi reggi un attimino tu il volante?
"let it be ... let it be ..."
scusa tanto la pronuncia ...
con la "scusa"
le dò un bacio sulla guancia ...
la mia mano
sotto la sua camicetta
lei mi guarda ...
poi non mi sorride più
mi fa gesto di fermare
prende tutte le sue cose
quindi un gesto ...
come dire
"vacci solo a quel paese"
ho sbagliato qualche cosa?
boh!
forse un pelo di etichetta
ma non era la regina Elisabetta
viva viva
viva l'Inghilterra
pace
donne
amore
e libertà
viva viva
viva l'Inghilterra
ma perché non sono nato là ...
mah chissà

arriba

SABATO POMERIGGIO

passerotto non andare via
nei tuoi occhi il sole muore giù
scusa se la colpa è un poco mia
se non so tenerti ancora qua.
ma cosa è stato di un amore
che asciugava il mare
che voleva vivere
volare
che toglieva il fiato
ed è ferito ormai
non andar via
ti prego
passerotto non andare via
senza i tuoi capricci che farò
ogni cosa basta che sia tua
con il cuore a pezzi cercherò
ma cosa S stato di quel tempo
che sfidava il vento
che faceva fremere
gridare
contro il cielo
non lasciarmi solo no...
non andar via
non andar via
non andar via
senza te
morirei
senza te
scoppierei
senza te
brucerei
tutti i sogni miei
solo senza di te
che farei
senza te
senza te
senza te
sabato pian piano se ne va
passerotto ma che senso ha
non ti ricordi
migravamo come due gabbiani
ci amavamo
e le tue mani
da tenere, da scaldare
passerotto no
non andar via
non andar via

arriba

RAGAZZA DI CAMPAGNA

chiudi a chiave la porta
mi fai un poco pena
un ceffone sul viso
a letto
senza cena ...
quel rossetto
a tuo padre ...
non è andato giù ...
e ti bruciano ancora
quelle cinque dita
mentre asciughi
gli occhi
ma non sei pentita
"babbo me la paghi
domani ...
scappo via ..."
ti avvicini allo specchio
sfili via la gonna
mica male le gambe! ...
sembri già una donna ...
un bottone
poi un altro
e la camicia
e voilà
vola sopra il comò ...
e le scarpe più o meno
la stessa fine
quelle calze pian piano
come hai visto al cine ...
poi ti alzi in piedi
e quel che avevi
non l'hai più ...
guardi in giù
se il tuo seno è un po' di più
se è un po' cresciuto
tiri su i tuoi capelli
fai le facce strane
come in un film muto
sarà peccato
giuro
non lo faccio più
caro Gesù
Giuseppe Maria
siate la salvezza dell'anima mia...
la camicia da notte
quella di tua nonna
poi ti soffi il naso
metti a posto la gonna
togli via il rossetto
e con l'acqua del catino
ci annaffi i lillà ...
ti fa un giro di valzer
con il tuo cuscino
fai a metà del pane
con il canarino
poi con un gran salto
fin sopra il letto
oplà ...
ecco qua
come cena
pane ed unghie
non ti piace
cosa fa
quel fumetto
poi ti va
perché
l'attore è bello e audace
il segno della croce e
poi lo metti via
caro Gesù
Giuseppe Maria
vi dono il cuore e l'anima mia...
fissi a lungo un trave
ma che hai da pensare
la faccenda è grave
tra molliche
e zanzare
pancia sotto
di fianco
bevi un sorso d'acqua
ti rigiri
ma dentro cos'hai
e poi
per guardarti ancora nello specchio
tiri su la camicia
ti alzi su
in ginocchio
c'è un rumore
smorzi il lume
e ... buonanotte al secchio ...
trattenere il fiato
era stata dura
fermo lì a guardare
dentro la fessura
poi
ti inciampo in qualcosa
che razza di figura ... ! ...
e chissà
chi hai creduto
fosse nel solaio
se già
dormi
o ridi
cosa fai nel buio
zitta con tuo padre
sennò succede un guaio ...

arriba

AMORE BELLO

osi' vai via
non scherzare no...
domani via
per favore no...
devo convincermi pero'
che non è nulla
ma le mie mani tremano...
in qualche modo io dovrò
restare a galla...
e così te ne vai...
cosa mi è preso adesso?
forse mi scriverai
ma si è lo stesso
così vai via
l'ho capito sai...
che vuoi che sia
se tu devi vai...
mi sembra già che non potrò
più farne a meno
mentre i minuti passano...
forse domani correrò
dietro il tuo treno
tu non scordarmi mai...
com'è è banale adesso...
balliamo ancora un po'...
ma si è lo stesso
amore bello come il cielo
bello come il giorno
bello come il mare amore...
ma non lo so dire.
amore bello come un bacio
bello come il buio
bello come Dio
amore mio
non te ne andare...
perché è così
no non è giusto
se è così se te ne vai
se te ne vai...perché è così
perché finisce tutto qui
tra poco andrai...
un lento, l'ultimo oramai...
e fare finta, che ne so
di essere matto
piangere urlare e dire no...
non serve a niente, già lo so
è finito tutto...
e se tu caso mai...
ma non mi sente adesso...
balliamo ancora dai...
ma si è lo stesso..
amore bello come il cielo
bello come il giorno
bello come il mare amore...
ma non lo so dire.
amore bello come un bacio
bello come il buio
bello come Dio
amore mio
non te ne andare...
vai via così
no non è giusto se è così
sei bella sai...
sei bella sai...
vai via così
finisce allora tutto qui
fra poco andrai...
un lento, l'ultimo oramai...

arriba

PORTA PORTESE

domenica mattina
si è svegliato già il mercato
in licenza son tornato e sono qua
per comprarmi dei blue jeans
al posto di questa divisa
e stasera poi le faccio una sorpresa
c'è la vecchia che ha sul banco
foto di Papa Giovanni
lei sta qui da quarant'anni o forse più
e i suoi occhi han visto re
scannati ricchi ed impiegati
capelloni ladri artisti figli di...
Porta Portese
Porta Portese
Porta Portese
cosa avrai di più... cosa avrai di più...
cosa avrai di più... cosa avrai di più...
vado avanti a gomitate
tra la gente che si affolla
le patacche che ti ammolla
quello là
ci ha di tutto pezzi d'auto
spade antiche quadri falsi
e la foto nuda di Brigitte Bardot
Porta Portese
Porta Portese
Porta Portese
cosa avrai di più...
tutti rotti quei calzoni
si va bè che è roba usata
ma chi sà chi l'ha portata
quanto vuoi?
quella lì non è possibile che è lei
insieme a un altro
non è certo suo fratello quello
e se l'è scelto proprio bello
ci son cascato come un pollo io...
(a ragà ma che hai fatto?
ma sti carzoni li voj o non li voj?)
Porta Portese
Porta Portese
Porta Portese
cosa avrai tu?
Porta Portese
Porta Portese
Porta Portese
cosa avrai di più?
fiore de sale
l'amore fa penà ma nun se more
d'amore nun se more me se sta male